Lanzarote 2022 – cycling

Due settimane dopo Gran Canaria mi ritrovo a Lanzarote, questa volta con una Specialized Tarmac SL7. Le due isole hanno qualcosa in comune in termini di rispetto, sicurezza e asfalti quasi perfetti. Il clima, almeno in questi dieci giorni, è stato stranamente variabile con addirittura alcune giornate di pioggia. Al vento ero preparato, ma in alcune giornate ha toccato velocità superiori ai 50kmh. Come ho detto alla ragazza del noleggio bici “vado via da qui con le braccia più stanche delle gambe” riferendomi alle continue correzioni per non volare via con la bici.

Playa Blanca

data: 23.09.2022
distanza: 63km
dislivello: 878d+
bicicletta: Specialized Tarmac SL7

Il primo giro, quello che come sempre faccio per prendere confidenza con la bici a noleggio. Saliscendi continui, asfalto perfetto, rettilinei a velocità impensate. Poi un po’ di vento e una strada consigliatami da Komoot davvero pericolosa e pendente. Ma tutto bene.

Timanfaya

data: 26.09.2022
distanza: 35km
dislivello: 610d+
bicicletta: Specialized Tarmac SL7

Lo aspettavo da tempo, era il mio obbiettivo principale, la Montagna di Fuoco. Beh in questa giornata, giro in senso antiorario, sembrava di stare in Islanda, con vento e leggera pioggia. Dal sud dell’isola ci si arriva facilmente. E altrettanto facilmente ho forato due volte, la prima nei pressi del parco nazionale e la seconda qualche chilometro dopo. Il forte vento ha trascinato parecchio sporco sull’asfalto et voila.

Mirador del Rio

data: 27.09.2022
distanza: 87km
dislivello: 1324d+
bicicletta: Specialized Tarmac SL7

Questo è il giro più lungo e più bello e sono sincero, non fosse stato per il vento forte lo avrei ripetuto. La parte più spettacolare non è tanto il Mirador ma la stradina che si fa per raggiungerlo, alla sinistra l’oceano è azzurro e blu scuro e si vede bene La Graciosa.

La Geria

data: 28.09.2022
distanza: 38km
dislivello: 484d+
bicicletta: Specialized Tarmac SL

Giro di scarico con paesaggio tipico delle vigne e delle particolari coltivazioni dell’isola. Asfalto perfetto e velocità incredibili anche per me che sono uno molto prudente.

Timanfaya reverse

data: 30.09.2022
distanza: 52km
dislivello: 771d+
bicicletta: Specialized Tarmac SL7

Questa volta l’ho fatto in senso orario. A salire ho preso vento e leggera pioggia, ma ormai sono di casa, testa bassa e pedalare. Quel drittone fatto in discesa qualche giorno prima a salire non è così impegnativo come pensavo, a costo di essere ripetitivo la vera difficoltà è stata il vento. Ma appena il cielo si è aperto la vista sui vulcani mi ha fatto dimenticare ogni sforzo.

Caleta de Famara

data: 01.10.2022
distanza: 53km
dislivello: 660d+
bicicletta: Specialized Tarmac SL7

Nord dell’isola, a pochi chilometri dalla più famosa (per ciclisti e ironman) La Santa. Volevo tornarci perché per me è un luogo del cuore. Se nei giorni passati il vento era stato forte, in questa giornata per tutta l’andata è stato devastante. Il radar diceva fino a 55kmh. Sono arrivato distrutto. Appena ho rivisto questo luogo, a me familiare, mi sono emozionato. Al ritorno ho fatto un’altra strada, meno ventosa e ancor meno trafficata. Solo sul finale qualche raffica ma ormai ero arrivato. Tolte le scarpe e le calze, avevo dentro la sabbia che arrivava dalla spiaggia.

Come è ovvio che sia, il giorno dopo che ho riconsegnato la bici il vento si è attenuato, vabbè.

La Bici

Questa volta ho scelto una Specialized Tarmac SL7 Comp con gruppo Sram Rival Etap, freni a disco ovviamente.

Abituato alla mia Bianchi Infinito, che con i suoi 8kg scarsi non è proprio una bici leggera devo dire che questa Specialized l’ho trovata pesante! Ma scorrevole, in rettilineo e discesa è un bel viaggiare. Le ruote sono Dt Swiss a profilo bassissimo e per fortuna, altrimenti con quel vento sarebbe stata ancora più difficile. In salita va bene, non mi ha emozionato più di tanto ma ha fatto il suo e mi ha permesso di superare ogni asperità, anche quel tratto mortale vicino a Femés tutto al 14%. Unico difetto che le ho trovato, sugli asfalti ruvidi rimbalza un po’ ma forse sono io ad essere abituato troppo bene sulla Infinito.