Poco tempo, poca voglia, qualche libro

Ed eccomi a inizio marzo del 2022, ho saltato l’appuntamento con i libri per ben quattro mesi ma questo non vuol dire che non abbia letto. Ho letto meno sì, ma qualcosa l’ho letto. L’assenza dalla pubblicazione è dovuta alla mancanza di tempo e voglia. Fino ad oggi pomeriggio, in cui mi sono ricordato di avere un blog.

Dei libri letti in questi mesi ne citerò solo alcuni, quelli che più mi sono rimasti in mente.

Cadrò sognando di volare (Fabio Genovesi)

Conosco Fabio Genovesi ma non avevo letto nessuna sua opera, questa l’ho scoperta per caso e sempre per caso ho finito di leggerla il giorno del compleanno del Pirata. Libro iniziato a dicembre, mese in cui ho avuto poco tempo per dedicarmi alla lettura. Estremamente coinvolgente, a tratti divertente, molto molto bello, ancora di più se vi piace il ciclismo e vi manca Marco Pantani (e giuro, prima di acquistarlo non sapevo parlasse di lui). 

Botteghe di Tokyo (Mateusz Urbanowicz)

Questo non è un vero e proprio libro, cioè sì, la forma è quella ma è molto di più! L’ho visto come un viaggio illustrato, con illustrazioni meravigliose ed estremamente dettagliate di numerose botteghe di Tokyo. Il libro è ben organizzato, suddiviso in quartieri, e per ogni bottega c’è un breve racconto/descrizione con alcuni dettagli messi in evidenza. In questo periodo c’è anche una mostra/esibizione dedicata a Milano che purtroppo non ho il tempo di andare a visitare.

Instant Storia Contemporanea (Simone Guida)

Ebbene sì, ci ho provato, ho comprato un libro “derivato” da un canale YouTube. Il canale in questione è Nova Lectio e, per chi non lo conoscesse, ve lo consiglio. Al contrario, il libro, questo manuale di storia dal secondo dopoguerra ai giorni nostri, non mi ha entusiasmato. Lo stile è simile a quello dei video, ma qui non ci sono montaggio con filmati e animazioni a renderlo più accattivante.

Chi manda le onde (Fabio Genovesi)

Terminato giusto qualche giorno fa, a tratti divertente a tratti commovente, riesce a essere leggero e profondo. Qui non c’entra niente Pantani e il ciclismo, ci si concentra su più personaggi e sulle loro vicende, passando da narrazione a narrazione in prima persona.