Tenerife 2024 – cycling

Ero già stato su quest’isola, cinque anni fa, ma diciamo che non ero proprio in formissima. Ora che lo sono, ci sono tornato, con un unico obiettivo: il Teide! Ma prima di presentarmi a sua maestà il vulcano, ho fatto un paio di giri, per prendere confidenza con la bici a noleggio e per ambientarmi. Di seguito i giri che ho fatto.

Costa Silencio

data: 09.02.2024
distanza: 30km
dislivello: 440d+
bicicletta: BMC SLR01 Five

Itinerario Qui!

Il primo giro è sempre quello per capire che mezzo ho tra le mani, anche se è vero che in passato ho avuto due BMC, questa è totalmente un altro concetto di bici e quindi ho fatto un giretto nei dintorni, strade che già conoscevo, per prenderci confidenza. Sia con la bici che con il vento che soffiava a 55kmh.

Playa Abama

data: 10.02.2024
distanza: 42km
dislivello: 710d+
bicicletta: BMC SLR01 Five

Itinerario Qui!

In realtà questo è stato un giro di ripiego, perché la giornata del sabato era quella in cui avevo in programma di fare il giro al Teide. Ma già dalla camera d’albergo si vedevano i nuvoloni mossi dal vento e così ho optato per questo piacevole susseguirsi di salite e discese che segue il profilo della costa, senza arrivare a Los Gigantes, che già avevo visto.

TEIDE

data: 11.02.2024
distanza: 102km
dislivello: 2710d+
bicicletta: BMC SLR01 Five

Itinerario Qui!

Questa volta non ci sono scuse, il cielo è limpido e non si muove un filo di vento. Colazione un po’ più abbondante del solito, aggiungo alcuni pancake al solito pane tostato e Nutella, ma senza esagerare. Un’ultima occhiata al percorso e si parte, dalla quota del mare a fin dove si può arrivare. Da Las Americas poche centinaia di metri, il tempo di girare dal lungomare e inizia la salita, costante, tra il 6 e l’8%, fino ad Arona dove vengo accolto da qualche folata di vento tra il fresco e il gelido e una nebbiolina insidiosa. Passo brevemente dai 24° della Costa ai 10/12 di quota 1000 e nella mia testa si materializza il tizio del noleggio bici che mi aveva avvisato “encontrarás frío” a cui avevo risposto spavaldo che abito vicino alle ALPI. Non faccio però in tempo a preoccuparmene che, tornante dopo tornante ritrovo il sole, quello vero, la temperatura sale di nuovo, le gambe continuano a girare fluide e il paesaggio cambia, è sempre verde ma sotto forma di alberi e boschi tipo pineta che proteggono un po’ dall’esposizione solare. Continuo con costanza per tutti e 36 i chilometri della prima parte della salita, sempre con pendenza costanti, con qualche brevissimo tratto a doppia cifra, ma niente di troppo cattivo. Una volta intravisto il cartello del Parco Nazionale con la vegetazione svanisce anche la fatica e la strada spiana, inizia il paesaggio alieno che ricordavo. Recupero un po’ d’acqua in un parco di grigliatori e proseguo. Incrocio diversi bus granturismo, moto e automobili, nessun problema, non sono in Italia. Poi arriva l’ultima fatica di giornata, i restanti 6km che portano fino alla Base del Teide, che affronto senza troppo sforzo, carichissimo perché so che sono gli ultimi e perché incrocio alcune maglie della Bora e della Jayco Alula. Cacchio! non solo sto pedalando sulle strade dove si allenano i professionisti, ma quando li saluti ricambiano senza problema. Arrivo a 2250m di altitudine, al cartello BASE DEL TEIDE, ma vado ancora un po’ più su, finché la strada concede di salire, fino a raggiungere il piazzale da dove parte la teleferica che con le sue cabine porta vicino alla Vetta del Vulcano, che è situato a 3718m o giù di lì. Tempo di mandare una foto ai miei e ad Ema e Giuli e mi preparo a tornare giù, sempre pensando al freddo che mi era stato augurato! In realtà la discesa prosegue serena, senza neanche la necessità di indossare la mantellina. Il paesaggio che avevo visto con calma in salita, scorre veloce in discesa, l’asfalto è perfetto, il vento non mi scosta più di tanto. Scavalco senza accorgermi la discesina dell’andata che al ritorno è una piacevole salitina e continuo. Man mano che scendo mi godo lo spettacolo del tappeto di nuvole bianche che sta sotto senza pensare che qualche minuto dopo avrei dovuto oltrepassarlo e li sì, che la mantellina è stata necessaria. Ma giusto il tempo di passare quel blocco tra i 1200m e i 700m di dislivello circa, e torna il caldo e inizio ad intravedere in lontananza l’oceano e la costa. Avevo programmato circa 96km, ne sono usciti 102km con 2710 metri di dislivello positivo. Niente male per essere la prima uscita lunga dell’anno e con una bici che non è la mia. Scusate se ho scritto tanto, ma sognavo di fare questa salita da 5 anni.

Granadilla de Abona

data: 13.02.2024
distanza: 46km
dislivello: 890d+
bicicletta: BMC SLR01 Five

Itinerario Qui!

Quello verso Granadilla è un giro che ho pianificato basandomi solo su un paio di edifici storici che volevo vedere, in realtà mi sono ritrovato ad affrontare una magnifica strada in salita con vista sul mare che sale prima dolcemente e poi un po’ più bruscamente verso questa favolosa cittadina, famosa per la Chiesa di San Antonio da Padua aka Sant’Antonio da Padova.

La Bici

Come anticipato la bici utilizzata è una BMC SLR01 in quella che ora chiamano configurazione Five, per farla semplice montata Ultegra Di2. L’ho scelta perché come categoria di bici e come gruppo era quella che più si avvicinava alla mia nuova Specialissima Pro. Chiaramente è cambiato tanto rispetto alle BMC che usavo io. Premesso che come quasi tutte le bici a noleggio non era completamente di serie ma un sorta di accrocchio (sella, ruote, pneumatici, etc) ne sono rimasto contento. Veloce e reattiva in salita, stabile e facile da governare in discesa e questa è la cosa che più ho apprezzato, visto che la SLR01 che avevo era molto più netta e rigida nei comportamenti, questa l’hanno resa più facile e gradevole.