In montagna ci sono stato in tanti modi, in inverno per lo snowboard, in estate per la bici e, da poco, per camminare ma, non c’ero mai stato in fuoristrada. Si lo so che state già pensando “eh ma il Renegade è una Jeep da aperitivo” ma le foto che seguiranno potrebbero farvi cambiare idea.
Non vedevo El Tocci da un sacco di tempo ma son bastati un paio di messaggi per “organizzarci” e vederci dalle parti di Bardonecchia sabato sera. Giù lo zaino dal Qubo e salgo con lui e un suo amico, anche lui Andrea, e ci dirigiamo verso la prima tappa, il Rifugio Scarfiotti, a 2165mslm. Preparare la tenda da tetto è un’operazione che richiede una ventina di minuti ed ecco pronta un’ampia camera dove in tre ci si sta comodi. Purtroppo la notte non ci regala molte stelle ma la vista al risveglio, come spesso accade, ripaga.
Colazione, una visita alla cascata proprio alle spalle del rifugio e si parte. Il cartello a inizio strada lo dice chiaramente “è un percorso off-road, da qui in avanti è a vostro rischio e pericolo”. Si procede piano, per godersi il paesaggio, per non alzare troppa polvere (oltre a fuoristrada e moto, ci sono camminatori e ciclisti), e per non spaccare niente.
[piccola precisazione tecnica] Il Renegade di Tocci è la versione del 75° anniversario, con motore 2.0 multijet2 140cv, trazione integrale, cambio automatico a 9 rapporti con ridotte e tanta ma tanta tecnologia per gestire diversi tipi di terreno e diverse situazioni. In aggiunta a questo lui ha messo su degli pneumatici da sterrato e delle lastre di protezione sotto la scocca. [fine piccola precisazione tecnica]
Il percorso in se alterna tratti molto facili, gravel, ad altri pieni di pietre e con tornanti molto stretti, al punto che in un paio di occasioni si è girato su tre ruote! E in altre è stato necessario affrontarli in due manovre. Il paesaggio cambia dal verde al marroncino, dagli alberi alle rocce e alla neve, poca e molle. La strada si fa impegnativa negli ultimi chilometri, ma riusciamo ad arrivare fino in cima, ai 3000 metri sul livello del mare (prima erano 3009, ora lo sbarramento consente fino a 2993, vabbè metro più metro meno, siamo parecchio in alto!).
Ad accoglierci c’è la neve, un piccolo ma meraviglioso lago e la roccia, con infinite sfumature di grigio. Una breve camminata/arrampicata, inerpicandoci tra le rocce che sembrano lame, ci porta a dare un’occhiata al versante francese, dall’altra parte. Ma ora, spazio alle foto.
Rochemolles e Diga
Tornando giù dal Sommeiller abbiamo sostato al lago formato dalla diga di Rochemolles, per essere una domenica c’era poca gente e ci siamo goduti la tranquillità del bordo lago. Particolari i fiori sott’acqua. Un po’ più giù invece abbiamo visitato l’abitato con le sue caratteristiche costruzioni in pietra, le sculture in legno e il formidabile campo da bocce. Merenda e giù verso Bardonecchia.
Colle della Scala e Briançon
Sosta spesa nella mia amata Bardonecchia e su verso il Colle della Scala per la notte. Cena con vista sulle luci della valle e buonanotte. Il mattino seguente siamo passati in Francia, per un giretto in una Briançon del lunedì mattina, inedita per me, che ci son sempre e solo passato in bici da corsa e ancor più per i miei compari che non ci erano mai stati. Per il pranzo abbiamo scelto i laghetti a metà della strada che porta al Lautaret.
Lac de l’Orceyrette e Centre Montagne
Nel pomeriggio di nuovo a bordo del Renegade e via per un percorso di facile sterrato, tanto che avrei voluto aver con me la bici gravel, e via su fino al lago de l’Orceyrette. Nulla di strabiliante in se, ma molto bello inserito nel contesto delle montagne che lo circondano. Un po’ più su ci siamo imbattuti in una deviazione della strada che porta ad un’altra cascata e poi fino alla fine del sentiero che porta ad un pascolo ad oltre 2000 metri di quota.
E così arriviamo al termine di queste due giornate e mezzo tra i monti, dove spesso il telefono non aveva ricezione ma il corpo sì. Abbiamo fatto cose semplici come guidare, camminare, mangiare, dormire e chiacchierare, ma è stato fantastico. E per chi se lo stesse chiedendo no, non sono in vacanza, erano semplicemente due giorni di riposo da lavoro, quelli che tutti abbiamo in settimana.