Colonscopia maggio 2021

Il momento è arrivato, nei giorni in cui mi organizzavo per ricevere il vaccino ho ricevuto la telefonata, quella da quei numeri che iniziano per 0116… a cui rispondo sempre, perché so che non si tratta di call center o scocciature. La colonscopia che dovevo fare a luglio 2020 mi è stata riprogrammata per il 24 maggio 2021, pochi giorni dopo la seconda dose di vaccino.

Questa volta è stato strano, ma strano in senso positivo. Probabilmente l’insieme di vari fattori ha fatto si che affrontassi questo fastidioso e intrusivo esame come una qualsiasi routine. Sono ormai diversi mesi che mi sento bene e infatti il weekend che precede il lunedì dell’esame l’ho passato come qualsiasi altro weekend. Ho fatto un giro in bici in collina il sabato mattina. La sera ho iniziato la dieta povera di scorie, che in realtà non è molto diversa da quello che mangio abitualmente. La domenica mattina è stata forse la parte più difficile, nulla di grave, solo modificare leggermente la colazione escludendo il mio amato nocciolato. Poi ho fatto un altro giro in bici, poco meno di un centinaio di chilometri. Verso le quattro del pomeriggio ho mangiato del pesce come mio ultimo pasto e poi digiuno.

Domenica sera, è il momento della preparazione, che consiste nel bere due litri di lassativo in due ore e godersi una terribile nottata di corse verso il bagno. Come anticipavo, il periodo di buona forma sommato alla stanchezza per il giro in bici mi ha permesso di dormire tranquillamente tutta la notte, con un solo viaggio verso il bagno, senza troppa fretta.

Lunedì mattina, sveglia prestissimo, seconda fase della preparazione. Altri due litri di quel liquido che al primo sorso è piacevole e al secondo nauseabondo. Diverse soste in bagno, arrivano i miei genitori e ci avviamo verso l’ospedale.

Durante il viaggio ricevo una telefonata che mi informa che sono in anticipo rispetto al previsto. Arrivo alle Molinette, primo check, accettazione, secondo check, sala d’attesa. Vengo chiamato all’orario dell’appuntamento, puntuale, che non è in anticipo, ma che è comunque una cosa positiva.

Vengo ricevuto da un dottore, una dottoressa e due infermiere. Solite domande sullo stato della malattia e della terapia, mi viene posizionata la farfallina della flebo ma chiedo di poter fare l’esame senza anestesia. Restano quasi tutti sconcertati da questa mia richiesta e mi fanno notare che sarà una procedura molto dolorosa. Io confermo la mia richiesta. L’esplorazione del mio interno dura una quarantina di minuti, prima girato sul fianco sinistro, poi disteso sulla schiena. Fotografie, osservazioni, biopsie qui e lì ed ho finito. Senza il minimo ‘ah’ da parte mia. Ora non vorrei che qualcuno di voi pensasse che io sia un supereroe, diciamo che ho un’alta soglia di sopportazione del dolore e soprattutto, preferisco quello rispetto agli effetti dell’anestesia. L’unica e ultima volta che ho fatto l’esame da sedato, nel 2000, sono poi stato rimbambito per i giorni a seguire.

Il referto viene compilato subito ed è buono, la parte inferiore dell’intestino sta bene e c’è solo una lieve attività della malattia nella parte superiore, verso l’ileo. Prima di uscire ritiro in segreteria il foglio per il ritiro (tra un mese) dei referti delle biopsie e sono libero.

Sto scrivendo quest’articoletto a distanza di due giorni dall’esame e posso confermare quanto già notato la sera di lunedì, il recupero è stato immediato. A differenza delle precedenti colonscopie, in cui arrivavo da una situazione di attività della malattia e in cui pesavo diversi chili in meno, questa volta, arrivandoci in buona forma sia fisica che psicologica è stato molto meno traumatico.

Se avete voglia, trovate il video racconto di questo esame sul mio canale youtube.