bio

Sono Gianni, nato nel dicembre del 1980 a Torino e no, tranquilli, non vi racconterò nel dettaglio i 37 anni appena trascorsi.

I miei genitori vengono dal mare ed io amo le montagne con le loro vette innevate. In realtà adoro anche i mari e gli oceani con le loro onde lunghe. Tra le mie tante passioni ci sono le biciclette, quelle da strada e quelle da montagna, le auto veloci ma anche i furgoni lenti, le moto scomode e veloci ma anche quelle sempre scomode ma più lente e godibili e, ovviamente, la mia Vespa. La mia più grande passione però è quella verso il mondo, vedere e conoscere luoghi nuovi, vicini o distanti che siano (in geografia sono sempre stato fortissimo).

Ho lavorato per poco più di una decina d’anni nel settore turistico alberghiero perché da ragazzino pensavo fosse un buon modo per viaggiare. In realtà vedevo gli altri andare e venire ma io restavo sempre nello stesso luogo, con indosso una terribile divisa, accontentandomi di una vacanza ogni tanto.

Nel 2010 ho deciso di partire, di prendermi del tempo e farmi una passeggiata dalla California fino al sud dell’Argentina.

Al ritorno ho avuto la fortuna, dopo qualche altra avventura, di cambiare totalmente settore lavorativo e, credetemi, è bastato per cambiare totalmente vita e abitudini.

Facendo un passo indietro al 1999, durante i primi giorni di leva militare, mi è stata diagnosticata la rettocolite ulcerosa, una malattia infiammatoria cronica intestinale. La RCU è abbastanza invalidante ma non mi ha mai realmente impedito di fare ciò che volevo. Nel 2016 vivevo un periodo bellissimo, tornato finalmente di nuovo single, facevo il lavoro che mi appassiona, ero al massimo del mio rendimento sportivo e tutto andava nel migliore dei modi, finché il mio intestino ha deciso di farsi sentire. Stavo male, poi mi riprendevo, poi stavo male di nuovo. L’anno dopo si è scoperto che oltre alla RCU è arrivato anche il fratello più fastidioso, il morbo di Crohn. Ad oggi, marzo 2018, nonostante l’introduzione di nuovi e più potenti farmaci, non c’è ancora stato un periodo di remissione lungo abbastanza da poter tornare alla normalità, ma confido nella scienza e ringrazio ogni giorno i miei genitori e quei pochi, veri, amici che mi sostengono.

A partire dal 2019, dopo due fallimenti di farmaco biologico, arriverà lo Stelara e la situazione andrà sempre migliorando fino a stabilizzarsi, consentendomi di svolgere una vita quasi del tutto normale.