Dolomiti 2018

La fine di maggio coincide con il periodo tra la stagione invernale e quella estiva, in concomitanza con il ponte della Pentecoste. Moltissime attività sono chiuse per ferie, i paesini sono semi deserti ma si trovano numerosi gruppi di ciclisti, motociclisti e qualche club di automobilisti che sfilano su queste fantastiche strade. Sì, la prima cosa che si nota entrando in Trentino non sono le maestose montagne, il verde scuro degli alberi o quello chiaro dei prati, ma la bellezza dell’asfalto, non ho mai percorso strade di montagna così lisce e prive di asperità. Perché scrivo di questo? andiamo con ordine. 

Mi ritrovo vicino San Cassiano, località che avevo scelto due anni fa per la vicinanza a Corvara in Badia, punto di partenza dei percorsi della Maratona dles Dolomites, il progetto iniziale di questa gita risale infatti a due anni fa, quando le mie condizioni di salute erano decisamente migliori. Ho caricato sul mio Fiat Qubo la bici da corsa e messo nel borsone diverse varianti di abbigliamento adatte ad ogni clima. 

In bici da corsa sono uscito solo due volte, una nei dintorni di casa e la seconda sul Passo Valparola. Qui non esiste la pianura, ci sono le salite e le discese. Per me è il paradiso, o almeno lo sarebbe stato quando ero ‘in forma’. In questi due giri ho faticato parecchio, su qualche rampa anche sofferto, ma sono andato avanti ed ho concluso quello che mi ero prefissato, ricompensato da paesaggi di una bellezza straordinaria. Mentre pedalo mi viene in mente Aldo Rock  quando cita “Non esistono condizioni meteo avverse. Esistono solo uomini arrendevoli.“ devo dire che qui la primavera è un concetto astratto, esci di casa con il sole e 18°C, percorri qualche chilometro e trovi la pioggia, una leggera nebbia e 6°C. Poi riappare un po’ di luce e si sale a 14°C finché arrivi in cima, ti prepari a scattare due foto, e leggi sul Garmin 2°C.

Ho avuto modo di fare qualche passeggiata a piedi, al famoso e fotografatissimo lago di Braies con le sue acque verdi, poi ho scovato un paio di altri laghi meno conosciuti ma altrettanto belli, mi sono anche piacevolmente perso tra alcuni vicini sentieri nei boschi. 

E allora perché ho esordito citando la qualità dell’asfalto? Perché in questa settimana ho guidato per chilometri e chilometri ed è stato un piacere. Perché ve lo racconto? Perché da quando, nel 2007, ho venduto la Punto GT avevo perso ogni interesse per la guida e per il piacere di guida. In questa settimana, a bordo del super affidabile Qubo Trekking ho riscoperto il gusto di guidare. Non parlo ovviamente delle prestazioni del piccolo turbo diesel ma degli scenari che si hanno a disposizione in questa parte di Italia. Tornante dopo tornante si scorgono pareti di roccia di diverse sfumature di grigio, non il grigio che abbiamo qui in città, un grigio bello! Alberi alti da un lato e dall’altro, poi il paesaggio si apre su enormi prati verdi pieni di fiori gialli. Come scrivevo prima il meteo è estremamente mutevole e salendo di quota ci sono chiazze di neve qua e la che poi diventano muri di neve a bordo strada, da un momento all’altro attraversi banchi di nebbia e poi torna il sole. Arrivi su uno dei tanti passi, il Pordoi e, due minuti dopo che hai messo via la fotocamera, inizia a nevicare. Risalendo il Passo di Giau si aprono altre scenografiche vallate, arrivato in cima questa volta vengo accolto da una fine grandine, mista neve, mista pioggia, poi guido altri cinque minuti e c’è il sole. In questi giorni non ho potuto fare a meno di apprezzare il rispetto che c’è tra i diversi utenti della strada, moto, auto, bici, a piedi, non importa, nessuno prevale sull’altro, ognuno si gode il suo.

In tutto questo non bisogna dimenticarsi della parte culinaria, come premesso molte attività erano chiuse, ma ho avuto modo di assaggiare un po’ della cucina e dei prodotti locali che hanno pienamente soddisfatto le mie aspettative (vegani astenetevi).

Ci tornerei? sicuramente sì! vorrei provare a tornarci in inverno per sciare e in estate per pedalare un po’ di più.